Questa concordia harmonica adunque della natura spirituale con la corporale, et della rationale con la irrationale, è quella, che costituisce la Musica humana: percioche mentre l’Anima quasi con ragion de i numeri perseuera di stare vnita col corpo, il corpo ritiene col nome l’essere animato; et non essendo per altro accidente impedito, hà potestà di far ciò che vuole: doue disciogliendosi l’harmonia, egli si corrompe, et perdendo col nome l’esser animato, resta nelle tenebre, et l’Anima vola all’immortalità.
Et ben fu detto quasi con ragion de i numeri: conciosiache gli antichi hebbero vna strana opinione, che quando vno si annegaua, oueramente era vcciso, l’anima sua non poteua mai andare al luogo deputato, fin che non haueua finito il musical numero; col quale dal suo nascimento era stata congiunta al corpo. Et perche haueano per fermo, che tal numero non si potesse trappassare, però tali accidenti chiamarono Fato, ouer Corso fatale. Questa opinione tocca il Poeta introducendo Deifobo, il quale fu vcciso da i Greci, dir queste parole;
Explebo numerum, reddarque tenebris.
Ma perche queste cose s’appartengono più alli ragionamenti della Filosofia, che a quelli della Musica, lascierò di parlarne più oltra, contentandomi di hauerne detto queste poche, et dimostrato la varietà della Musica animastica; della quale, come di quella, che nulla o poco fa al nostro proposito, non ne farò più mentione.
@blog finito con la Musica mundana, ci stiamo avvicinando al vero oggetto di questo libro. l’anima sua non poteua mai andare al luogo deputato, fin che non haueua finito il musical numero – mi fa impazzire.
@blog apprezzo che anche lui si renda conto di stare parlando troppo di filosofia e che sia il momento di passare al vero argomento del libro.