Diuisione della Musica in Speculatiua et in Prattica; per la quale si pone la differenza tra il Musico et il Cantore. Capitolo 11 – 1.11.3

IH - libro primo - capitolo undicesimo - 3

Ma piu espressamente si comprende da quelli, che essercitano l’opere musicali da mano, li quali dall’opera, cioè dall’istrumento, et non dalla scienza prendeno il nome; come l’Organista dall’Organo, il Citerista dalla Cetera, il Lirico dalla Lira; et similmente ogn’altro, secondo la sorte dell’istrumento ch’ ei suona. Et però chi vorrà bene essaminar la cosa, ritrouerà tanto essere la differenza dell’vno dall’altro, quanto è il loro vfficio, et il loro fine diuerso. Onde volendo sapere quello che sia l’vno et l’altro diremo; Musico esser colui, che nella Musica è perito, et hà facultà di giudicare, non per il suono: ma per ragione quello, che in tale scienza si contiene. Il quale se alle cose appartinenti alla prattica darà opera, farà la sua scienza più perfetta. Et Musico perfetto si potrà chiamare.

Ma il Prattico, o Compositore, o Cantore, o Sonatore, che egli sia, diremo esser colui, che li precetti del Musico con lungo essercitio apprende, et li manda ad effetto con la voce, o col mezo di qualunque artificiale istrumento. Di sorte che prattico si può dire ogni compositore, il quale non per ragione et per scienza: ma per lungo vso sappia comporre ogni musical cantilena; et ogni sonatore di qual si voglia sorte di istrumento musicale, che sappia sonare solamente per lungo vso, et giudicio di orecchio: ancora che a tale vso l’vno et l’altro non sia peruenuto senza’l mezo di qualche cognitione. Et la velocità delle mani, della lingua, et ogni mouimento, et altro accidente, che si ritroua di bello nel sonatore, o cantore, si debbe attribuire all’vso, et non alla scienza: conciosiache consistendo essa nella sola cognitione; se fusse altramente seguirebbe, che colui, che hauesse maggior cognitione della scienza, fusse anche più atto ad essercitarla; di che in effetto si vede il contrario.

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  • @blog ieri per sovraccarico non son riuscito a postare alcunché – ma oggi ecco il discorsetto su suddivisioni tra teorici e pratici approfondito alquanto, dal che se ne evince che in effetti l'unità di speculativa e pratica in musica è necessaria (mancomal), rappresentata dalla figura del Musico perfetto.

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