Oggi un po’ di movimento per richiamare l’attenzione sullo stato inverecondo in cui un musicista professionista è piazzato in Italia in questo momento:
nelle programmazioni sulle riaperture dopo il 4 maggio, non trovo parole che descrivano lo stato delle cose riguardo concerti e spettacoli, e nessun piano – guarda cosa succede all’estero, e scopri le differenze.
Unica proposta del ministro: un bel Netflix per la cultura.
Certo.
Dal vivo siamo morti. Per cui aderisco a due, anzi, tre iniziative che son partite su facebook:
#challengedelsilenzio è un hashtag cui aderiscono coloro che decidono di pubblicare un video che li ritragga col loro strumento, muti, zitti, senza suonare, per testimoniare lo stato della musica dal vivo al momento, e il mutismo riguardo la nostra condizione – basta con le esibizioni digitali per un po’.
#lamusicaèdalvivo è un gruppo nato su Facebook, che vuole evidenziare la nostra condizione: aderisce al challenge dei video, chi pubblica il video se vuole può citare questo gruppo di musicisti che cercano soluzioni di lavoro.
E inoltre un evento sempre partito da Facebook, Primo bianco per la cultura, per cui si chiede ai musicisti di porre un’immagine bianca al posto del proprio avatar, da stasera fino al 2 maggio, come è richiesto nella pagina dell’evento.
Ecco qui.
Non mi silenzia la coscienza, ma cerco nel frattempo strumenti per uscire da questa amara situazione di lavoratore senza lavoro.