E poi stamattina alle 5,30 il signor Claudio ci accompagna per sentieri nascosti fin quasi alla prossima tappa, e poi in breve tempo arriviamo alla casa bellissima della signora Silvana, che ci fa trovare i cartelloni di benvenuto e il gazebo con immagini trobadoriche.
Ci offre stanze silenziose, quiete, accoglienti, come essere in vacanza in campagna. E poi il pollo in carpione, e il budino.
La preparazione al concerto è come un party tra amici, i tramezzini, le frittate, i grissini.
Poi il concerto, all’aperto nel giardino, con tutte le possibili fonti di distrazione: il cane che abbaia, la mosca che ti vola a 5 cm dal naso, le due gocce di pioggia che cadono durante il pezzo più bello.
E dopo il concerto tutti quanti che vengono e mi raccontano la loro personale storia: chi racconta di casa e soffitti, chi di storia locale, chi di etimi medievali, chi di disboscamento mondiale.
E come se mi volessero restituire altre storie dopo che io ho cominciato con le mie musicali.
Questa sera sento le due parole che non vorrei mai sentire: ‘musica interessante’, ‘carino’. Pazienza, poteva succedere.
C’è un sindaco, c’è un politico, c’è una giornalista. Ma soprattutto c’è un bellissimo spirito d’ascolto, che si ricrea puntuale come tutte le sere.
E domani sveglia alle 4:30, abbiamo il tratto più lungo, quasi 30 km. Però abbiamo deciso di farci spostare alla metà i bagagli, zaini e arpa. Cammineremo leggeri.