Delle laudi della Musica – 10

IH10 - libro primo - capitolo secondo

Certa cosa è adunque, che non si ritroua alcuna cosa buona, che non habbia musicale dispositione; et la Musica veramente, oltra che rallegra l’animo, riduce anche l’huomo alla contemplatione delle cose celesti; et hà tal proprietà, che ogni cosa a cui si aggiunge fa perfetta; et quegli huomini sono veramente felici et beati, che sono dottati di essa, come afferma il Santo Profeta dicendo, Beato è quel popolo, che sa la giubilatione. Per la quale autorità, Hilario Vescouo Pittauiense dottore catholico, esponendo il Salmo 65. Si mosse a dire, che la Musica è necessaria all’ huomo Christiano; Conciosia che nella scienza di essa si ritroua la beatitudine.

Onde per questo ho ardimento di dire, che quelli, che non hanno cognitione di questa scienza, sono da esser connumerati tra gl’ignoranti.

Anticamente, come dice Isidoro, non era meno vergogna il non sapere la Musica, che le lettere: pero non e marauiglia, se Hesiodo poeta famosissimo, et antichissimo, come narra Pausania, fu escluso dal certame, come colui, che non hauea mai imparato a sonare la Cetera, ne col suono di quella accompagnare il canto.

Cosi ancora Temistocle, come narra Tullio, rifiutando di sonare la Lira nel conuito, fu men dotto, et men sauio riputato.

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