A che fine la Musica si debba imparare – 1.3.3

IH - libro primo - capitolo terzo - 3

Il qual fine non solo è degno di laude et honesto, ma è il vero fine; percioche non fu ritrouata la Musica, ouero ordinata ad altro fine, se non a quello, ch’habbiamo mostrato di sopra; si come nella sua Politica il Filosofo lo manifesta, adducendo et raccontando molte autorità di Homero.

Onde meritamente gli antichi la collocorno nell’ordine di quelli trattenimenti, che serueno a gli huomini liberi, et tra le discipline lodeuoli, et non tra le necessarie, si come è l’ Arithmetica; ne anche tra le vtili, come sono alcune, le quali sono per l’acquisto solamente de beni esteriori, che sono li denari, et l’vtile della famiglia; ne tra alcune altre, le quali serueno alla sanità del corpo, et alla fortezza, come la Ginnastica; che è un’arte appartinente alle cose, che giouano a far sano et forte il corpo, come è fare alla lotta, lanciare il palo, et altre cose, che appartengono all’essercitio della guerra.

There is one comment on A che fine la Musica si debba imparare – 1.3.3

  • @blog e avanti con la storia di ieri, che la musica serve a “passare il tempo, et trattenersi virtuosamente” (ieri mi ha un po’ urtato questa definizione). Oggi la definisce un po’ meglio:

    trattenimento per gli uomini liberilodevole ma non necessaria come l’aritmeticanon utile per le cose esteriorinon per la sanità di corpo applicata come la ginnastica

    Voleva dire che è più elevata, ma secondo me non gli riesce bene.

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