Dell’vtile che si ha della Musica, et dello studio che vi douemo porre, et in qual modo vsarla – 1.4.6

IH - libro primo - capitolo quarto - 6

Et se facesse altramente, non gli sarebbe tal cosa di molta vtilità, ne di molta gloria; anzi se gli attribuirebbe a vitio: conciosia che l’essercitarsi continouamente in essa senza alcun’altro studio, induce sonnolenza et pigritia; et rende gli animi molli et effeminati: la qual cosa conoscendo gli antichi, volsero, che lo studio della Musica alla Ginnastica fusse congiunto: ne voleuano, che si potesse dar opera all’vna senza l’ altra; et questo faceuano, accio che per il darsi troppo alla Musica, l’ animo non venisse a farsi vile; et dando opera solamente alla Ginnastica, gli animi non diuenissero oltra modo feroci, crudeli, et inhumani: ma da questi due essercitij insieme aggiunti si rendessero humani, modesti, et temperati.

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