Dell’vtile che si ha della Musica, et dello studio che vi douemo porre, et in qual modo vsarla – 1.4.8

IH - libro primo - capitolo quarto - 8

Tutto questo hò voluto dire, accioche quelli, che dell’arte della Musica vogliono fare professione, s’innamorino della scienza, et diano opera allo studio della speculatiua: percioche non dubito, che congiungendo insieme queste cose, non habbiano da diuentare virtuosi, honesti, et costumati: et in tal modo verranno ad imitare gli antichi; li quali (come si è detto) accompagnauano la Musica con la Ginnastica: percioche cosi ella sarà potente di ridurre ciascuno nella diritta via de i buoni costumi.

Ne alcuno debbe credere, che quello ch’io hò detto dell’arte della Musica, l’habbia detto, ne per vituperarlo, ne coloro che in tal maniera si essercitano; cosa che giamai non mi è caduto nell’animo: ma più tosto l’hò detto, accioche congiunta in tal modo, et ad altre honoreuoli scienze piene di seuerità, la difendiamo dalli vagabondi et otiosi ruffianesmi de bagatellieri, et la riponiamo nel suo vero luogo; si che ella non habbia da seruire a coloro che sono dediti solamente alle voluttà: ma sia per vso delli studiosi delle buone scienze, et di coloro che seguitano le uirtù, costumatamente et ciuilmente viuendo.

There are 8 comments on Dell’vtile che si ha della Musica, et dello studio che vi douemo porre, et in qual modo vsarla – 1.4.8

  • @blog ah, ecco, alla fin fine voleva solo dire che bisogna stare attenti ai vagabondi et otiosi ruffianesmi de bagatellieri (che poi sarebbero quelli dediti solo alla musica per farsi belli con quella?).
    Basta studiare speculativa e fare Ginnastica e siamo a posto.

  • @blog

    Gioseffo Zarlino detto Paraculo.

    • MatteoZenattiWeb on

      Infatti, ha cercato di evitare la polemica finale.
      Tieni presente che c’era forte la divisione tra teorici e musicisti pratici.

    • @oblomov @blog rispondo da qui, non so se ti sia arrivata la replica dal blog

      Infatti, ha cercato di evitare la polemica finale.
      Tieni presente che c’era forte la divisione tra teorici e musicisti pratici.

  • @blog meraviglioso pure il carattere. Ma ommioddio le spaziature. Però diciamo che una volta la stampa era difficoltosetta, dai, perdonato. Non credo che Guttemberg avesse previsto il timbro per le spaziature, chissà. Mi sa facevano ad occhio.

    • MatteoZenattiWeb on

      Umanistico corsivo.
      Credo che per gli spazi ci fosse il carattere vuoto, ma credo anche che ci fosse un concetto diverso di separazione delle parole.

    • @BobbiArbore @blog ti rispondo da qui che da là non parte.

      Umanistico corsivo.
      Credo che per gli spazi ci fosse il carattere vuoto, ma credo anche che ci fosse un concetto diverso di separazione delle parole.

      • @matz @BobbiArbore @blog
        Ch’io sappia il carattere per lo spazio vuoto c’era (e infatti mi pare di vedere uno spazio maggiore tra le virgole e le parole dopo nella sesta riga, diversamente dalle altre) anzi ce n’eran tanti diversi per poter produrre un testo esteticamente piacevole (vedi il fantastico mondo della crenatura) e il mio sospetto è che o le righe sono state costruite da persone diverse con diverse convenzioni tipografiche, oppure che nel costruire una riga tipo la seconda avevano messo gli spazi, poi han visto che la lunghezza sforava un po’ e hanno tolto gli spazi dove faceva meno danno (prime due virgole, ma non la terza).

        In ogni caso, non è proprio facile da leggere, ma queste stampe sono terribilmente affascinanti, le legature sono sensuali.

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