Della Musica mondana – 1.6.1

IH - libro primo - capitolo sesto - 1

Ripigliando  adunque la Musica animastica diremo, che ella è di due sorti, Mondana, et Humana.

La Mondana è quell’harmonia, che non solo si conosce essere tra quelle cose, che si veggono et conoscono nel cielo: ma nel legamento de gli Elementi, et nella varietà de i tempi ancora si comprende.

Dico che si veggono et conoscono nel cielo, dal Riuolgimento, dalle Distanze, et dalle Parti delle sphere celesti; et da gli Aspetti, dalla Natura, et dal Sito de i sette pianeti; che sono la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Gioue, et Saturno: imperoche è stata opinione di molti Filosofi antichi, et massimamente di Pithagora, che vn riuolgimento di si gran machina con si veloce mouimento, non trappassi senza mandar fuori qualche suono; la quale opinione, quantunque da Aristotele sia riprobata, è nondimeno fauorita da Cicerone nel libro 6. della Repubblica doue rispondendo il maggior Scipione Africano al minore, che gli haueua dimandato; Che suono è questo si grande et si dolce, che empie gli orecchi miei? Dice; Questo è quello, che congiunto per inequali interualli, nondimeno distinti per compartita proportione, è fatto dal sospingere et dal muouere di essi circoli; il quale temperando le cose acute con le graui, equalmente fa diuersi concenti; Perche non si possono fare si gran mouimenti con silentio, et la Natura porta, che gli estremi dall’ vna parte grauemente, et dall’ altra acutamente suonino. Per la qual cosa quel sommo corso del cielo stellato, il cui riuolgimento è più veloce, si muoue con acuto et più forte suono; et questo lunare et infimo con grauissimo.

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