Della Musica mondana – 1.6.5

IH - libro primo - capitolo sesto - 5

Ma ogni ragione ne persuade a credere almeno, che il mondo sia composto con harmonia; si perche (come vuol Platone) l’anima di esso è harmonia; si anche perche li cieli sono girati intorno dalle loro intelligenze con harmonia: come si comprende da i loro riuolgimenti; liquali sono l’uno dell’altro proportionatamente più tardi, o più veloci.

Si conosce anchora tale harmonia dalle distanze delle sphere celesti: percioche sono distanti tra loro (come piace a molti) in harmonica proportione; laquale, benche non venga misurata dal senso, è nondimeno misurata dalla ragione: imperoche li Pithagorici (come dimostra Plinio) misurando la distanza de cieli, et li loro interualli, poneuano dalla Terra alla prima Sphera lunare essere lo spatio di 12600 stadij; et questo diceuano essere l’interuallo del tuono; auegna che questo (secondo il mio parere) sia fuori d’ ogni ragione: conciosia che non può essere, che quelle cose le quali per lor natura sono immobili, si come è la Terra, siano atte a generare l’harmonia; hauendo li suoni (come vuol Boetio) il loro principio dal mouimento.

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