Della Musica mondana – 1.6.14

IH - libro primo - capitolo sesto - 14

Questa tale harmonia ben fu conosciuta da Mercurio, et da Terpandro; conciosia che l’vno hauendo ritrouata la Lira, oueramente la Cetera, pose in essa quattro chorde ad imitatione della Musica mondana (come dice Boetio et Macrobio) la quale si scorge ne i quattro Elementi, ouero nella varietà de i quattro tempi dell’anno; et l’altro la ordinò con sette chorde alla similitudine de i sette Pianeti. Fu poi il numero delle quattro chorde nominato Quadrichordo, ouer Tetrachordo, che tanto vuol dire, quanto di quattro chorde. Et quello di sette Eptachordo, che vuol dire di sette chorde.

Ma il primo fu da i Musici di maniera riceuuto et abbracciato, che le quindeci chorde comprese nel Sistema massimo, furno accresciute secondo il numero delle chorde del predetto Tetrachordo, anchora che si ritrouino distanti l’ una dall’ altra sotto diuerse proportioni.

Et questo basti quanto alla dichiaratione della Musica mondana.

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